Gli interventi di prevenzione sono i seguenti:
A) norme igieniche;
B) nutrizione;
C) mobilizzazione e posizionamento;
D) riduzione della compressione.
È oltremodo importante educare il paziente circa le misure preventive da adottare, affinchè egli stesso, ove possibile, collabori con gli operatori sanitari. Questi ultimi dal canto loro devono provvedere al passaggio delle informazioni.
A) NORME IGIENICHE
- Osservare quotidianamente le condizioni della cute del paziente, in particolare le zone a rischio;
- mantenere la cute pulita con l'utilizzo di detergenti debolmente acidi non irritanti, in particolare dopo ogni evacuazione;
- asciugare per tamponamento;
- in presenza di cute secca l’applicazione di olii protettivi o creme idratanti ed emollienti può contribuire a ripristinare il mantello idrolipidico e a mantenere elastica la cute; l’utilizzo di paste a base di ossido di zinco può rivelarsi utile esclusivamente se vi è rischio di macerazione come nei casi di incontinenza;
- ricorrere, per le persone incontinenti, all'uso di ausili ad assorbenza, seguendo uno schema di impiego personalizzato, anche sulla base delle modalità di utilizzo.
DA EVITARE:
- uso di detergenti sgrassanti o soluzioni alcoliche;
- applicazioni di talco o di polveri protettive;
- strofinamento nell'asciugatura (rischio di frizione);
- massaggi profondi (scollamento dei tessuti);
- scorretto impiego dei pannoloni rispetto alle indicazioni di utilizzo;
- contatto della pelle con materiali impermeabili, come tele cerate;
- impiego di biancheria intima sintetica;
- impiego di indumenti con elastici o bottoni;
- lenzuola o indumenti umidi o bagnati;
- pieghe delle lenzuola o della biancheria o presenza di corpi estranei (briciole ecc.).
B) NUTRIZIONE
• Valutare lo stato nutrizionale;
• adeguare il fabbisogno proteico;
• adeguare il fabbisogno di specifici nutrienti (in particolare il fabbisogno di vitamine A, C, E che stimolano la sintesi del collagene);
• adeguare il fabbisogno energetico;
• ricorrere all’integrazione nutrizionale; ove necessario, alla nutrizione artificiale (enterale o parenterale).
C) MOBILIZZAZIONE E POSIZIONAMENTO
È importantissimo mobilizzare in modo regolare e costante il paziente, in quanto la mobilizzazione rappresenta la prima forma di difesa dell'organismo contro la compressione.
Nei pazienti che hanno conservato la capacità di deambulare, occorre stimolare il più possibile il movimento, accompagnando la persona o fornendole gli ausili necessari (bastone, tripode, girello) per dare sicurezza e autonomia.
A coloro che hanno perso la capacità di deambulare ed ai pazienti totalmente allettati è necessario garantire una corretta mobilizzazione.
DECUBITO SUPINO
DECUBITO LATERALE DESTRO O SINISTRO
DECUBITO OBLIQUO
SEMISEDUTO
POSIZIONAMENTO IN CARROZZINA
Cambiare la postura ogni ora. Il cambiamento deve avvenire molto precocemente associando cuscini antidecubito (evitare le ciambelle).
Utilizzando questo piccolo strumento, cioè la mobilizzazione, possiamo perseguire il nostro obiettivo, informando e orientando i familiari su questo importantissimo aspetto della cura e dell’assistenza verso il paziente allettato.
D) RIDUZIONE DELLA COMPRESSIONE
È possibile ridurre la compressione con dispositivi e ausili antidecubito.
" Per ausili intendiamo quegli strumenti che permettono l'adattamento individuale della persona all'ambiente" .
Un presidio antidecubito è un supporto o dispositivo atto a ridurre o scaricare la pressione di contatto esercitata dal corpo su di una superficie, attraverso modalità diverse. Le superfici antidecubito vengono suddivise in classi ed ogni classe comprende numerosi prodotti con caratterstiche diverse.
Questi permettono di tollerare meglio l’immobilità tra un cambio di postura e l’altro, ma non possono ridurre la frequenza o essere sostitutivi degli interventi di mobilizzazione sopra ricordati. Devono essere considerati all’interno di un piano complessivo di assistenza al paziente.
Superfici antidecubito - Materassi ed analoghi:
Quelli comunemente usati riducono di circa la metà la pressione di contatto di un normale materasso, che si aggira sui 160 mm Hg.
Solo pochissimi e costosi dispositivi riducono la pressione di contatto sotto il livello di rischio, cioè sotto la pressione di occlusione dei capillari (circa 32 mm Hg). Anche in questo caso i talloni rimangono una zona a rischio.
Non vi sono studi sufficienti che dimostrino differenze di efficacia tra i diversi tipi di dispositivi in commercio. I letti ad aria fluidizzata ed a cessione d’aria sembrerebbero migliorare la guarigione della lesione.
Oltre a ridurre la pressione di contatto, i materassi forniscono il supporto più adeguato alle esigenze del paziente, effettuando la valutazione del grado di rischio del paziente.
I dispositivi di supporto devono possedere almeno le seguenti caratteristiche:
- essere permeabili all’aria e al vapore, cioè non devono trattenere l’umidità;
- ridurre l’accumulo di calore (un aumento della temperatura di 5° aumenta il rischio di lesione);
- ridurre la frizione;
- ridurre la compressione;
- assicurare una superficie morbida.
Di seguito si elencano i dispositivi antidecubito e gli accessori per la prevenzione antidecubito consigliati ed i relativi obiettivi associati all’utilizzo degli stessi.
TIPOLOGIA |
VANTAGGI |
SVANTAGGI |
CUSCINI (acqua, aria, gel, gommapiuma, fibra) |
- mantengono un corretto allineamento del paziente a letto |
- riducono di poco la pressione di contatto |
SOVRAMATERASSI E MATERASSI AD ARIA (a pressione alternata o continua) |
- riducono la pressione di contatto - facile gestione - forniscono il supporto più adeguato alle esigenze del paziente, effettuando la valutazione del grado di rischio del paziente |
- non consentono un aumento dell’intervallo tra una mobilizzazione e l’altra, nei pazienti ad alto rischio - peso elevato - possono causare mal di mare - per essere efficaci devono essere utilizzati senza lenzuola |
- mantengono la pressione al di sotto della pressione di occlusione capillare (escluso i talloni) |
|
|
- favoriscono il galleggiamento del paziente |
- peso elevato |
|
VELLI NATURALI O SINTETICI |
- riducono l’incidenza delle sole lesioni superficiali causate dalla frizione |
- necessitano di una scrupolosa igiene - possono aumentare la temperatura della cute nella zona di contatto |
- evita il peso delle coperte sul piede - favorisce l’areazione riducendo calore ed umidità |
- necessità di mantenere il corretto posizionamento del paziente con cuscini |
|
- facilita i cambi posturali |
- nell’autosollevamento rischio di frizione o stiramento della cute |
|
- alleviano la compressione delle zone maggiormente esposte a pressione o sfregamento |
- riduzione solo parziale della compressione - aumento T° locale |
|
- mantengono il piede sollevato dal piano del letto in qualsiasi posizione |
- necessità di mantenere il corretto posizionamento del paziente con cuscini - causano iperestensione del ginocchio |
|
POSIZIONATORE DEL PIEDE |
- mantiene il piede sollevato dal piano del letto |
- utilizzabile per posizioni supine - insufficiente in presenza di spasticità |
DA EVITARE: tutte le ciambelle in quanto è dimostrato che determinano compressione sul piano di appoggio, creando edema e congestione della zona centrale ed ostacolando la circolazione nella zona del decubito.